Se abbiamo a che fare tutti i giorni con blog, magazine, linguaggi di programmazione, sappiamo bene quanto la lingua inglese sia importante.
Tutti i linguaggi (PHP, Python, HTML, CSS, etc) sono in inglese, e se vogliamo cimentarci con essi e gestirli con padronanza e serenità, non conoscerlo affatto può essere una grande penalizzazione. Vi faccio un esempio banale:
in PHP esistono alcune semplici istruzioni utilizzate comunemente nello sviluppo di siti web, una di queste si chiama If/else che, in inglese, significa se/altrimenti. Si tratta di un’istruzione molto semplice che può servire in tante occasioni:
If (<condizione>) { <codice> } else { <codice> }
Nel nostro esempio diventa:
Se (<la password è quella giusta>) { <lascia entrare> } altrimenti { <nega l’accesso> }
Si tratta, come scrivevo, di un esempio banale, questo è facile:
if significa se, else significa altrimenti, non basterebbe ad impensierirci e a costringerci ad imparare l’inglese.
Quando, però, diventa il pane di tutti i giorni e cominci a leggere delle cose molto strane ma frequenti (environment, assets, snippet, retrieve, etc) che con l’italiano hanno poco o nulla a che fare, allora sì che conoscere la lingua diventa molto importante.
Un altro motivo che potrebbe spingervi a fare questo piccolo/grande sforzo è la possibilità di leggere articoli relativi al vostro lavoro scritti in inglese.
Non potete permettervi di chiudervi e leggere soltanto blog e siti italiani, sarebbe come rimanere indietro costantemente e questo nel nostro ambiente è la prima cosa da evitare: dobbiamo essere sempre aggiornati (e gli aggiornamenti arrivano quasi sempre da oltreoceano).
Ci sono tanti modi per imparare l’inglese senza svenarsi, senza bisogno di stare un anno a Cambridge o annoiarsi con libri di seimila pagine:
• Cominciate a leggere dei blog sul vostro interesse specifico (nel nostro caso potrebbero essere Designmodo oppure Mashable) aprendo un’altra scheda del browser e cercando i termini che non conoscete con Google translate.
• Siete su Facebook, Twitter o su qualche altro social network?
Bene, invece di stare a chiacchierare sempre e soltanto con i vostri quattro amici del quartierino, cercate degli amici in altri posti del Mondo, scriveranno in inglese e voi sarete costretti (piacevolmente) a imparare almeno qualche frase per rispondere (il bisogno aguzza l’ingegno).
• Vi piace parecchio la musica (in inglese)?
Ascoltatela come al solito, ma tenete accanto i testi (TuneWiki è favolosa per questo ed esiste l’app per iOS e per Android), e leggeteli, preferibilmente cantando, vi rimarrano impressi senza che ve ne accorgiate e la curiosità di scoprirne il significato farà il resto.
Sono soltanto alcuni tra i metodi che utilizzo per capire quello che quotidianamente leggo sui blog, sui siti e sulle riviste specializzate, non ho mai seguito un corso professionale,però parlo l’inglese abbastanza bene (mi faccio capire dagli anglofoni) e scambio opinioni su forum di altri Paesi senza grandi difficoltà.
L’unico motore che può spingerci ad imparare l’inglese è la passione, non sono costosissimi corsi con insegnanti madre lingua o collezioni inesauribili di DVD, sebbene utili per approfondire.
La passione per uno strumento che ci permetterà di esprimere noi stessi e le nostre emozioni oltre i confini.